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Sindrome dell’impostore: cause, sintomi e cure per farla svanire per sempre

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Ti ritrovi costantemente a dubitare di te stesso, anche in settori in cui di solito eccelli? Potresti essere affetto dalla sindrome dell’impostore. Questa sindrome può essere percepita come irrequietezza e nervosismo e può manifestarsi con pensieri negativi su se stessi, oltre ad essere spesso accompagnata da sintomi di ansia e depressione.

Ecco perché è bene capire di cosa si tratta, se effettivamente ne sei affetto e come fare per superarla.

Cos’è la sindrome dell’impostore in psicologia 

La sindrome dell’impostore può essere definita come l’esperienza psicologica interna di sentirsi falsi in qualche settore della propria vita, nonostante i successi ottenuti.

Sono le psicologhe Suzanne Imes e Pauline Rose Clance ad aver usato per la prima volta questo termine negli anni Settanta. Tuttavia secondo la psicologia non si tratta di una malattia mentale diagnosticabile. Ciò, però, non la rende meno reale e soprattutto meno problematica. 

Oltre a questi brevi accenni generali, quello che probabilmente ti interessa adesso è scoprire quali sono i sintomi della sindrome dell’impostore, quali i fattori di rischio per svilupparla e in che modo puoi affrontare i sentimenti che la generano.

Le 5 tipologie della sindrome dell’impostore

Una delle maggiori esperte di sindrome dell’impostore, la dottoressa Valerie Young, l’ha classificata in cinque tipi diversi.

  • Il perfezionista. Questa tipologia comporta la convinzione che, a meno che ti consideri perfetto, avresti potuto fare di meglio. Ci si sente un impostore perché il proprio perfezionismo fa credere di non essere così bravi come gli altri potrebbero pensare.
  • L’esperto. L’esperto si sente un impostore perché non sa tutto quello che c’è da sapere su un particolare argomento o tema, o non ha padroneggiato tutte le fasi di un processo. Poiché c’è ancora molto da imparare, non si sente come se avesse raggiunto il livello giusto.
  • Il genio naturale. In questo tipo di sindrome dell’impostore ci si può sentire falsi semplicemente perché non si crede di essere naturalmente intelligenti o competenti. Se non si riesce a fare qualcosa al primo colpo o se ci si impiega più tempo rispetto ad altri per padroneggiare un’abilità, ecco che scatta il disagio.
  • Il solista. È anche possibile sentirsi un impostore se si è chiesto aiuto per raggiungere un certo livello o status. Poiché non si arriva al risultato da soli, si mettono in dubbio le proprie competenze e capacità.
  • La super-persona. Questa tipologia implica la convinzione di dover essere sempre il migliore, di dover raggiungere sempre i massimi livelli possibili e, in caso contrario, ci si convince di essere un impostore.

Caratteristiche della sindrome dell’impostore: i “sintomi” più comuni nell’adulto e in adolescenza

Le persone affette dalla sindrome dell’impostore sperimentano una frustrazione e un’ansia continue, preoccupate di non essere abbastanza brave, di essere smascherate come incompetenti e che tutti gli altri sappiano cosa stanno facendo. Di conseguenza, in una drastica sintesi, si sabotano, lavorano troppo e vanno in depressione.

In termini psicologici, si tratta di una distorsione cognitiva che impedisce a una persona di interiorizzare qualsiasi senso di realizzazione. Chi è affetto da sindrome dell’impostore si sente un imbroglione nonostante le numerose prove del proprio successo.

Spesso queste persone sono ben realizzate, hanno numerosi titoli accademici e certificazioni che convalidano le loro conoscenze ma non riescono comunque a valorizzarsi o a godere dei loro successi.

Di seguito sono riportati alcuni segnali che indicano che ci si sente un impostore:

  • Lavorare o studiare troppo per coprire il proprio senso di inadeguatezza e si finisce per non gestire il proprio tempo in modo efficace.
  • Sminuire le proprie conoscenze, abilità o competenze, per cui si cerca di ottenere il maggior numero possibile di certificazioni e diplomi per dimostrare il proprio valore agli altri, perché altrimenti si sente di non essere abbastanza.
  • Considerarsi un perfezionista: si controlla ogni singolo dettaglio ma senza avere mai la sensazione che tutto sia davvero perfetto. Lo si fa perché si sente la pressione di dover dare il meglio in ogni circostanza per allontanare la sensazione di ansia e inadeguatezza.
  • Ricercare un mentore e feedback costanti che rappresentino la convalida esterna delle proprie prestazioni.
  • Fare continuamente il confronto con gli altri: ci si paragona a chi ha ottenuto una promozione, un voto migliore, a chi ha più soldi o una qualifica più alta perché c’è una continua tensione verso l’eccellenza.
  • Mancanza di fiducia nel mostrare i propri risultati, nel parlare o nel dare il proprio contributo, per paura di essere visti come sciocchi o ignoranti.
  • Riluttanza verso le pressioni e tendenza a non dare il meglio in circostanze impegnative.
  • Vedere il mondo in termini di estremi: ci son i migliori o i peggiori e nessuna zona grigia.
  • Tendenza a compiacere le persone, concentrandosi maggiormente sul fare ciò che gli altri vogliono piuttosto che ciò che si desidera, aspettandosi di ricevere conferme.
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Ti senti un impostore? Per capirlo ci sono test, libri o poche semplici domande

La sindrome dell’impostore è stata riconosciuta come un fenomeno diffuso che può colpire chiunque, indipendentemente dallo status sociale, dal background lavorativo, dal livello di abilità o dal grado di competenza. Anche se non è un disturbo mentale riconosciuto in psicologia, si stima che il 70% delle persone sperimenti almeno un episodio nella propria vita. 

Quindi ti starai chiedendo se hai la sindrome dell’impostore e come scoprirlo. Online puoi trovare dei test da fare e molti libri da leggere. Ma comincia a rispondere a queste semplici domande.

  • Ti agiti anche per i più piccoli errori o difetti nel tuo lavoro?
  • Attribuisci il tuo successo alla fortuna o a fattori esterni?
  • Sei sensibili anche alle critiche costruttive?
  • Hai la sensazione di essere inevitabilmente scoperto come falsi?
  • Sminuisci le tue competenze, anche in settori in cui sei veramente più bravo di altri?

Se hai risposto in modo affermativo a molte di queste domande potrebbe essere utile parlare con uno psicologo. Il pensiero negativo, il dubbio su se stessi e l’auto-sabotaggio che spesso caratterizzano la sindrome dell’impostore possono influenzare negativamente la tua vita lavorativa (e non solo).

La sindrome dell’impostore in amore

La sindrome dell’impostore si verifica in una relazione tutte le volte in cui uno dei due si sente indegno dell’altro.

Succede quando senti che il tuo partner ti lascerà quando si renderà conto che non sei così fantastico come pensa ora. Questo ti porta generalmente ad essere costantemente impegnato a mantenere un’immagine impeccabile per il partner. La sindrome dell’impostore, infatti, non rischia di sabotare solo la vita lavorativa ma può anche rendere più difficile costruire buone relazioni a causa di un continuo timore di perdere il partner.

Tra i segnali della sindrome dell’impostore nelle relazioni sentimentali c’è la costante sensazione di non riuscire a soddisfare il partner; l’idea di dover essere sempre perfetti perché resti, e l’ansia sociale per la paura che la gente parli male di te con il partner. È possibile, poi, che si prendano decisioni senza convinzione solo per il timore di essere lasciati e di manifestare un’estrema difficoltà ad accettare le critiche, anche quelle costruttive. 

Le cause scatenanti della sindrome dell’impostore

Nei primi studi su questo fenomeno i ricercatori hanno scoperto che la sindrome dell’impostore è collegata a fattori quali le dinamiche familiari precoci e gli stereotipi di genere. Le ricerche successive hanno tuttavia dimostrato che le cause possono essere diverse.

  • Educazione familiare. L’educazione e le dinamiche familiari possono svolgere un ruolo importante nella sindrome dell’impostore. In particolare, gli stili genitoriali caratterizzati da controllo o iperprotettività possono contribuire allo sviluppo di questa problematica nei bambini. Per esempio, potresti provenire da una famiglia che da molta importanza ai risultati, oppure potresti aver avuto genitori che oscillavano continuamente tra l’elogio e la critica.
  • Nuove opportunità di lavoro o istruzione.  Ricoprire un nuovo ruolo può scatenare la sindrome dell’impostore. Ad esempio, l’inizio dell’università potrebbe farti sentire come se non appartenesti a quel gruppo e come se tu non sia sufficientemente capace. Gli stessi sentimenti si possono provare anche quando si inizia una nuovo lavoro. Questa problematica sembra comparire più frequentemente, infatti, quando le persone attraversano transizioni e provano cose nuove. La pressione a raggiungere il successo, unita alla mancanza di esperienza, può scatenare sentimenti di inadeguatezza in nuovi ruoli e ambienti.
  • La personalità. Alcuni tratti della personalità sono stati collegati ad un rischio più elevato di incorrere nella sindrome dell’impostore. Alcuni tratti o caratteristiche che potrebbero giocare un ruolo sono bassa auto-efficacia e perfezionismo.
  • Ansia sociale. La sindrome dell’impostore e l’ansia sociale possono sovrapporsi. Una persona affetta da disturbo d’ansia sociale può avere la sensazione di non essere all’altezza di determinate situazioni o performance. Ad esempio potresti essere impegnato in una conversazione e avere paura che l’interlocutore scopra la tua incompetenza sociale, oppure potresti essere impegnato in una presentazione per lavoro e avere la sensazione di doverla superare prima che qualcuno si accorga che non sei adatto al ruolo.

Sebbene i sintomi dell’ansia sociale possano alimentare la sindrome dell’impostore, ciò non significa che tutti coloro che sperimentino una siano affetti anche dall’altra. Infatti questa sindrome spesso fa sì che persone normalmente non ansiose provino un senso di ansia quando si trovano in situazioni in cui si sentono inadeguate.

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Rimedi per la cura della sindrome dell’impostore

Per superare la sindrome dell’impostore, è utile iniziare a porsi alcune domande difficili. 

Comincia a chiederti:

  • Quali sono le convinzioni fondamentali che ho su di me?
  • Credo di essere degno di essere amato così come sono?
  • Devo essere perfetto perché gli altri mi approvino?

Per superare questi sentimenti, devi decidere di affrontare alcune delle convinzioni profondamente radicate che hai su di te stesso. 

Questo esercizio può essere difficile perché forse alcune di queste convinzioni non ti rendi neanche conto di averle. Ma ecco alcune tecniche che puoi utilizzare per fare chiarezza.

  • Condividi i tuoi sentimenti. Parla con altre persone di come ti senti: le convinzioni irrazionali tendono ad aggravarsi quando vengono nascoste e non se ne parla.
  • Concentrati sugli altri. Anche se può sembrare strano, cerca di aiutare gli altri nella tua stessa situazione. Se vedi qualcuno che sembra impacciato o solo, fagli una domanda per coinvolgerlo nel gruppo: mettendo in pratica le tue abilità, acquisterai fiducia nelle tue capacità.
  • Valuta le tue capacità. Se sei convinto da tempo di essere incompetente in situazioni sociali e per certe performance, fai una valutazione realistica delle tue capacità. Scrivi i tuoi successi e ciò che sai fare bene, poi confrontali con la tua precedente auto-valutazione.
  • Fai piccoli passi. Non concentrarti sul fare le cose alla perfezione, ma piuttosto sul fare le cose ragionevolmente bene e premiati per averle fatte.
  • Metti in discussione i tuoi pensieri. Quando inizi a valutare le tue capacità e a fare piccoli passi, chiediti se i tuoi pensieri sono razionali. Ha senso credere di essere un impostore alla luce di tutto ciò che sai?
  • Smetti di fare paragoni. Ogni volta che ti paragoni agli altri in una situazione sociale, troverai qualche difetto in te stesso che alimenta la sensazione di non essere abbastanza bravo. Durante le conversazioni, invece, concentrati sull’ascolto di ciò che l’altra persona sta dicendo con sincero interesse.
  • Usa i social media con moderazione. Sappiamo che l’uso eccessivo dei social media può essere collegato a sentimenti di inferiorità. Se cerchi di dare sui social media un’immagine che non corrisponde a quella reale o che è impossibile da raggiungere, non farai altro che peggiorare la tua sensazione di essere un impostore. Lo stesso accade se osservi continuamente gli altri online: ricorda che ciò che vedi sui social spesso non corrisponde al vero.
  • Non combattere i tuoi sentimenti. Non combattere i sentimenti di non appartenenza ma cerca, invece, di entrare in contatto con loro e di accettarli. Solo quando li riconoscerai potrai iniziare a svelare le convinzioni di base che ti frenano.
  • Non farti frenare. Non importa quanto ti senti un impostore, non lasciare che questo ti impedisca di perseguire i tuoi obiettivi.

In sintesi, se temevi di essere affetto dalla sindrome dell’impostore, dopo aver letto questo articolo dovresti avere le idee più chiare. Prova ad interiorizzare e seguire i rimedi quotidiani riportati sopra. Un passo dopo l’altro le cose dentro di te potrebbero cambiare. Se non ci riesci da solo, però, non arrenderti e contatta uno psicologo. Sarà l’aiuto che ti servirà a fare quel passo decisivo verso il cambiamento. 

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